Ho finito di scrivere la mia "tesi di dottorato". In altri paesi per essere un "PhD graduate" devi fare un'ulteriore esame. In Italia la "comprovata attività di ricerca" consiste nel credere, obbedire, combattere ciecamente per i maiali: e senza discutere, togliendoli la castagna dal fuoco più volte. Implorando di avere uno straccio di contratto bi-mensile per pagarti l'affitto senza essere costretto a chiedere soldi a casa o a lavorare di notte dopo 12 ore di "accademia".
Tesi di dottorato: artifizio retorico. Roba vecchia, riciclata. Figuriamoci.
The end. Adesso lasciatemi solo per un po'. Devo decidere cosa fare adesso.
Considerazioni finali. Mi rivolgo ai dottorandi che dovessero leggermi, che sanno di essere dove sono per merito vero (e ci sono): credeteci. E non abbassate la testa. Gli altri, i raccomandati, i leccapiedi, dubito che siano interessati al mio pensiero.
Mi rivolgo ai proff. che dovessero leggermi: per inciso, siete l'essenza del nepotismo, dell'immoralità, della corruzione ed è colpa vostra se tante cose non funzionano. E siete pure ipocriti e moralisti a lamentarvi quando vi tagliano i fondi. Finti poveri. E spero che vi venga in mente mentre vi fate le vacanze alle Maldive o in Croazia o dove vi pare.
Fine del mio "delirio". Questa è la mia storia, i miei anni di dottorato sono stati così. Più o meno.
Mi piace chiudere con le parole di Massimo Fini, che è uno dei miei autori preferiti: spero che non trovi sconveniente il fatto che lo citi, brevemente, qui. Tratto dal suo libro "Sudditi".
Grazie a tutti per l'attenzione.
Giuseppe
Tesi di dottorato: artifizio retorico. Roba vecchia, riciclata. Figuriamoci.
The end. Adesso lasciatemi solo per un po'. Devo decidere cosa fare adesso.
Considerazioni finali. Mi rivolgo ai dottorandi che dovessero leggermi, che sanno di essere dove sono per merito vero (e ci sono): credeteci. E non abbassate la testa. Gli altri, i raccomandati, i leccapiedi, dubito che siano interessati al mio pensiero.
Mi rivolgo ai proff. che dovessero leggermi: per inciso, siete l'essenza del nepotismo, dell'immoralità, della corruzione ed è colpa vostra se tante cose non funzionano. E siete pure ipocriti e moralisti a lamentarvi quando vi tagliano i fondi. Finti poveri. E spero che vi venga in mente mentre vi fate le vacanze alle Maldive o in Croazia o dove vi pare.
Fine del mio "delirio". Questa è la mia storia, i miei anni di dottorato sono stati così. Più o meno.
Mi piace chiudere con le parole di Massimo Fini, che è uno dei miei autori preferiti: spero che non trovi sconveniente il fatto che lo citi, brevemente, qui. Tratto dal suo libro "Sudditi".
Grazie a tutti per l'attenzione.
Giuseppe
Di fronte agli abusi ed ai soprusi delle oligarchie (fra i più consueti c'è di favorire, in ogni settore e modo, i propri adepti a danno degli altri, premiando la fedeltà di ogni gruppo sul merito), il cittadino singolo è inerme. Non può ricorrere alla violenza - ha le mani legate dalla legge - ed è solo. [...] Ci sarà l'alba di una nuova aurora? [...] un tipo antico [...] audace, dignitoso, essenziale, silenzioso, crudele e feroce anche, certo, per nulla "buon selvaggio" [...] ma insomma, vivo?
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