Giorno 2: delle conseguenze nefaste

Un muro di indifferenza dei maiali capi,
quasi-manifesta ostilità nei miei confronti.
Mal celata ostilità. Io non sono nessuno.
I cagnolini come me, se ci fosse bisogno di ricordarlo, sono... "poco tutelati".

Altri amichetti, porcellini e porcelline, sono invece tutelate, strapagate: e si vede.
Anche troppo. Pagate per non fare nulla. Sono altri dottorandi, assegnisti, collaboratori.
Della "mia" università. Nel frattempo mi dovrebbe toccare la borsa di studio. Stando al bando
di concorso. Si spera.

Ma in realtà sono i porci che hanno deciso a loro piacimento, ad arbitrio e sulla base di simpatìe dichiarate chi debba prendere la borsa. Perchè, non ci crederete, ma se ne sbattono anche delle regole scritte. Qui vige l'anarchia organizzata, l'oligarchia dei pochi e regnano i soprusi dei molti: ecco, l'università italiana.

L'università (questa dove sono io, del nord-centro-sud) è ampiamente autoregolamentata, se ne fotte dello Stato, delle Leggi, del sudore. Anarchia legalizzata per delinquere sul più debole.

Una guerra tra poveri, mentre i porci si masturbano guardandola.

Giorno 1: procedure concorsuali

Sono entrato nella bolgia dottoranda.
Concorso passato, tutti felici,amici parenti,qualche invidia.
Al secondo tentativo, ci siamo.

Senza essere portato da nessuno dei maiali, sono entrato.
E ne sono orgoglioso. Sto dove voglio stare, e mi sento
quasi privilegiato.

E nel porcile, adesso, ci sono anch'io.
Si studia bella roba, sulla carta, a questo dottorato.
Ed i contatti con l'estero, le conferenze, i seminari.
Forse terrò dei corsi anch'io. Mi piace l'idea.

E soprattutto, la ricerca che ho sempre voluto fare, è lì.
Alla mia portata.